Per fortuna non è così, le madri qualche volta dormono, ma una cosa è certa, i sonni più tranquilli sono quelli che si fanno sotto lo stesso tetto, quando il respiro dei figli lo puoi quasi sentire, e percepisci ogni movimento, il sonno nervoso, quello profondo, le sveglie all’alba per studiare, i rientri silenziosi del sabato sera.
Certo è diverso il sonno delle mamme degli Icam, istituti a custodia attenuata per detenute madri, la cui esistenza ho scoperto grazie a questo libro, dove le madri sono sì incarcerate, ma possono vivere con i propri bambini, in alloggi che assomigliano a umili vere case.
C’è un micro cosmo in questa storia dove non manca nessuno: adulti insoddisfatti, falliti, rassegnati, esseri umani malati, moribondi, donne ferite, indurite, e bambini che si sforzano di vivere la loro età in un mondo con le sbarre, dove per fortuna attraverso le grate, oltre che la luce del sole filtra ancora la speranza.
Marone ci presenta questa struttura con realismo ma anche con la sua solita poesia, mettendo luce dove sembra esserci solo ombra, creando ancora una volta personaggi che entrano nel cuore del lettore e ci restano.
Il mio preferito? La piccola Melina, una bimba che a cinque anni, appollaiata la maggior parte del tempo su un davanzale, passa il suo tempo a cercare le bellezza nelle parole, annotandole, quando le trova, nel suo prezioso quaderno. La grandezza dei termini che sceglie è nella loro semplicità, e imprescindibilità: casa, pane, ” … due sillabe che si uniscono dolci, e nel naso ne percepisci la fragranza …”, papà.
La piccola Melina ha davanti lo stesso, circoscritto panorama, solo l’avvicendarsi delle stagioni porta un po’ di novità, nella prospettiva sempre uguale cambiano i colori, la luce, le sfumature; eppure sa vedere oltre, conosce bene cosa è importante, anche e soprattutto, perché non l’ha mai avuto.
E voi, ditemi: lo avete letto? Qual’ è il personaggio che vi è rimasto nel cuore?
Lorenzo Marone Le madri non dormono mai Einaudi Stile Libero Big
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Mi fai venire voglia di leggerlo… e non mi è consueto ☺️☺️