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” ..le femmine sono nuvole..”

“… è necessario osservare la forma che prendono e non cercare di metterle in uno stampo.”

Grazie ai lettori che mi hanno consigliato questa lettura: Viola Ardone non è una sorpresa per me (http://www.sabrinalibri.it/2020/01/chi-ben-comincia.html) , ed è riuscita nell’impresa di non deludermi, dopo Il treno dei bambini.

Leggendo l’ultima riga di questo romanzo, il mio primo pensiero è stato: “Devo farlo leggere alle mie figlie”, subito dopo mi sono detta, “dovrebbero leggerlo gli uomini”.. a freddo posso dire che è un libro che tutti dovrebbero leggere, per ricordarci come eravamo, come purtroppo spesso ancora siamo, e come dovremmo essere, tutti, perché nessuno è totalmente immune da una mentalità che si insinua anche tra i più moderni e progressisti, che rende noi donne le nostre prime nemiche, quando ci adattiamo, ci accontentiamo, ci pieghiamo a una visione che il mondo ha di noi, sempre un passo indietro, e possibilmente non da sole, come dice la protagonista del romanzo, quando alle prese con la grammatica, contesta il femminile singolare..

“Maestra, l’esercizio è sbagliato [….] la donna non è mai singolare […] la donna singolare non esiste. Se è in casa, sta con i figli, se esce va in chiesa o al mercato o ai funerali, e anche lì si trova assieme alle altre. e se non ci sono femmine che la guardano, ci deve stare un maschio che la accompagna.”

Oliva è autentica, figlia degli anni sessanta, ma anche consapevole e ribelle: non si piega, resiste, cade, sconfitta si rialza, con l’aiuto di un padre che riesce a essere rivoluzionario senza grandi discorsi o gesti violenti, ma semplicemente accompagnandola nella vita con i suoi silenzi e con coerenza.

Oliva è una ragazzina del sud, di tanti anni fa, oppure no, è una di noi, emancipata, moderna, indipendente, e che malgrado ciò, nel profondo pensa ancora che certi doveri siano solo delle donne, che certe possibilità siano riservate all’altro sesso, e che si ribella a se stessa, scardinando il vecchiume che le impedisce di volare.

Questo libro ci insegna un pezzo di storia del nostro paese, ci porta in luoghi di Italia che tanti non conoscono. Questa storia provoca sorrisi, pianti, sdegno, speranza. I personaggi vivono oltre le sue pagine e la parola fine, vedrete …

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