Tradotti e in prosa questi versi di Ariana Dancu, una poetessa conosciuta sui social, suonano più o meno così:
Lei trovava un raggio di sole anche nel cielo più grigio, vedeva gli errori come qualcosa da cui si può sempre imparare.
Camminava con il peso dell’universo sulle spalle, e lo faceva somigliare a un paio d’ali.
Non conoscevo questa poesia nè la sua poetessa, finchè mi sono stati donati in un giorno importante, un giorno di festa e, per molti motivi, di bilanci.
Quanto è bello scrivere quando si raggiunge il cuore di chi legge, quando chi sta assaporando i tuoi versi, le tue righe, si immedesima, o associa le tue immagini a qualcosa o qualcuno, che fa parte della sua vita..
Mia figlia dice che questi versi le fanno ripensare alla nostra storia, agli anni della sua infanzia, ai tempi in cui nascondevo le mie paure dietro smaglianti sorrisi, ai momenti difficili in cui, pur di non far soffrire lei e sua sorella, indossavo un naso da pagliaccio e cercavo disperatamente la leggerezza, la serenità. In quegli anni pensavo di farla franca… e invece la mia bambina osservava, registrava, processava … ed oggi, con una mente adulta schiacciando il tasto rewind rilegge il nostro passato con altri occhi, e mi vede come realmente ero: in affanno ma sorridente, testardamente decisa a vedere sempre il lato positivo, anche quando le spalle cominciavano davvero a incurvarsi…
Più la vivo e più sono innamorata di questa vita, di questa strana compagna che ti permette di essere un bambino, godere della spensieratezza, diventare adulto, conquistare indipendenza e credibilità, mettere al mondo dei figli, nutrirli, lavarli, accompagnarli e poi, con quegli stessi marmocchi, a distanza di anni, sedersi su un divano e parlare da adulti, ripercorrere il passato sotto una luce diversa, ragionare insieme sul futuro e poi spogliarsi dell’armatura da super mamma e sciogliersi anche in pianto davanti a loro, sentirsi per un attimo liberati dal ruolo di educatore, genitore, controllore per abbandonarsi nel loro abbraccio e sentirsi rassicurati dal loro calore.
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Penso che le domande che attanagliano ogni genitore siano :
“ Sono un buon esempio per i miei figli? Sto facendo abbastanza per loro ? Sto facendo bene ?” E la risposta come sempre te la dà il tempo, giudice integerrimo ed equo che sfida qualsiasi etichetta o costume. Se hai seminato bene, riceverai in dono la parte migliore di te in formato figlio e , questi “regali inaspettati”, non sono altro che la cartina tornasole del lavoro che si è fatto. Le risposte a quelle domande le vivrai e vedrai con i tuoi occhi, che siano bagnati da lacrime o segnati dagli eventi. Sarà forse questo il vero scopo della vita? Non lo so, ma quando leggo queste storie beh … credo ancora in qualcosa !