Oggi vi consiglio un film che mi ha completamente avvolta nella sua poesia, tanto da farmi dimenticare di essere a diecimila metri e sopra l’Atlantico, ma soprattutto circondata da altri passeggeri che, a un certo punto del lungo volo, hanno assistito perplessi al mio pianto.
Non pensate alla solita storia d’amore, c’è di più: c’è la diversità raccontata con garbo, c’è la vita che ci sorprende con fatti che fino a un attimo prima ritenevamo impossibili, c’è una colonna sonora, vincitrice di un Oscar, che trasporta lo spettatore nel mondo raccontato, c’è la bravura di attori che scaturisce solo da mestiere, da scuola e non dalla naturale bellezza.
L’acqua prende la forma di ciò che contiene, non sceglie chi fare suo, lo accoglie senza pregiudizi; è il nostro primo elemento, attutisce i rumori, impedisce di parlare, rendendo inutili i discorsi. L’acqua, come i grandi sentimenti, ci avvolge e ci confonde, toglie peso al nostro corpo e ai pensieri.
Evito di raccontarvi di più, lasciando a chi vuole vederlo il fascino della storia sconosciuta: riporto però i versi con cui si conclude il film, estremamente semplici ma veri:
Unable to perceive the shape of you, I find you all around me. Your presence fills my eyes with your love, it humbles my heart, for you are everywhere.
Incapace di percepire la forma di te, ti trovo tutto intorno a me. La tua presenza mi riempie gli occhi del tuo amore, umilia il mio cuore, perché tu sei ovunque.
Buona visione.
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Riporto il commento di una lettrice che mi ha scritto privatamente. Grazie, Paola. Continua a seguirmi!
Ho visto il film:. emozionante come pochi. Ma leggendo questo post, ho riavvolto la pellicola e l’ho rivisto con occhi diversi….. come un miope che mette gli occhiali. Grazie. Paola