Mi guarda un po’ malinconico, sa che tra poco scenderà dalla parete più guardata della casa per andare a impilarsi sopra agli altri cartacei suoi simili .
Dopo dodici mesi di onorato servizio il nostro family calendar sta per ritirarsi nel reparto “passato”. Chissà che idea si sarà fatto di noi: ci ha visti scrivere piani, riconsiderarli, cancellarli, modificarli. Ha guardato i nostri occhi annotare appuntamenti importanti e poi ha osservato le nostre facce al rientro: a volte trionfanti, altre deluse, un giorno piene di speranza, entusiaste, l’altro abbattute, depresse.
Quando l’ho appeso al muro della cucina, esattamente un anno fa, avevo aspettative diverse. Oggi mi guardo indietro e sento solo gratitudine, a prescindere da ciò che ho, abbiamo raggiunto; perché ogni singolo giorno di questo anno è stato vissuto, perché il nostro amico appeso al muro ci ha visti ridere, piangere, discutere, litigare, perderci e ritrovarci, ma ci ha visti vivere ogni singolo giorno segnato sulle sue dodici pagine.
Rimpianti? Nessuno. Dispiacere? Perché un anno passato è un anno in più? Un pochino, lo confesso, ma solo per quelle rughe che inesorabili aumentano..
Tolgo dalla plastica il calendario nuovo, mi guarda un po’ smarrito, non sa ancora cosa lo aspetta. E’ un lavoro impegnativo ricordare tutto a tutti in questa casa…
Mese di gennaio: inizio a scrivere gli appuntamenti, poi comincio a scorrere curiosa le pagine, arrivo fino a dicembre 2018: chissà se.. chissà quando… chissà chi…
Torno indietro fino a domani, primo gennaio, il presente: riparto da lì, un giorno alla volta, da vivere fino in fondo, sempre e comunque.
Grazie vecchio 2017, e ora a noi, caro 2018.
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