Nel buio tutto sembra tacere, di notte tutti paiono dormire sereni, l’oscurità cheta gli animi, rilassa i pensieri… a volte però nasconde, cela, imprigiona sentimenti, tensioni, sogni, diritti.
Di notte il bosco dorme, ma se una piccola lucciola decide di far luce, la vegetazione intorno a lei tornerà a prendere vita, svelando miracoli della natura, oppure tradendo crudeltà del mondo animale.
Una piccola lucciola qualche anno fa ha deciso di illuminare il marcio in cui era ed è costretta a vivere. Improvvisamente tutto ciò che il buio nascondeva si è mostrato al mondo: un bosco pieno di insidie, oppressioni, miseria e bugie.
Questa coraggiosa lucciola è un uomo, un autore, un abitante della Corea del Nord, che spinto dal coraggio, o piuttosto dalla disperazione, ha cominciato a dare voce al suo dissenso, a riempire pagine di piccoli quaderni che sono riusciti a fuggire, senza di lui, dalla Corea del Nord. Quegli appunti scritti a mano sono diventati un libro, L’Accusa, una struggente rassegna di storie, vite, anime, che l’autore descrive con inevitabile trasporto. La scrittura trasuda sofferenza, rabbia, disperazione. La penna di Bandi, pseudonimo dell’autore che in coreano è appunto lucciola, riesce a delineare con lo stesso fervore i fanatici del regime, i ciechi oppressi, e coloro che vedono oltre l’ipocrisia e le finzioni, e sognano, cercano la libertà.
Questo libro, che sopperisce al debole virtuosismo stilistico con un pathos che nasce dalla sofferenza patita in prima persona, è stato portato in Italia dall’agenzia che mi rappresenta, Gabriella Ambrosioni Literary Agency, e pubblicato da Rizzoli.
Le storie raccontate, gli uomini e le donne descritti, vi faranno compagnia a lungo dopo la lettura, sembreranno chiamare aiuto dalle pagine del libro anche dopo averlo chiuso, anche dopo che la lucciola avrà smesso di illuminarle.
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