In questo libro non ho trovato niente che non sapessi già: ma a volte l’ovvio è davanti ai nostri occhi e noi non lo vediamo: serve il momento giusto, il posto adatto e forse una scintilla che ci renda consapevoli. Il volumetto di Erling Kagge mi ha ricordato che il silenzio è uno strumento, una conquista, una necessità.
Io lo cerco sempre di più, forse perché, come dice l’autore”..chiudere il mondo fuori non significa voler ignorare quanto ci circonda, ma l’esatto contrario: volerlo vedere con maggior chiarezza, mantenere una direzione e cercare di amare la vita.”
Così anche oggi per un po’ spegnerò radio, telefono … e accenderò il silenzio.
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Un silenzio a cui dovremmo prestare più attenzione ogni giorno.