Oggi inauguro la nuova rubrica attingendo da Splendore di Margaret Mazzantini. Descrivendo il risveglio di Roma in una fredda mattina invernale l’autrice utilizza il termine bruma, non una semplice nebbia o foschia, ma quella cortina fredda e pesante che avvolge il paesaggio mattutino nei mesi di dicembre, gennaio e che i raggi del sole sono troppo deboli per dissipare.
Qui al Nord riusciamo a figurarci bene la scena, ci sono giorni in cui il sole riesce a divincolarsi e scaldare finalmente la città solo nelle prime ore del pomeriggio.
Chi ha letto il libro della Mazzantini sa che il termine risulta essere efficace per l’evocazione paesaggistica e quella figurata, delineando stati d’animo incastrati nella stessa fumosa bruma che, inaspettatamente, scopriamo invadere anche la città eterna.
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Ottima questa nuova sezione!!