Molti dei miei autori preferiti sono passati a miglior vita, o vivono oltre oceano. Quando dunque uno di essi non solo è vivo e vegeto, ma anche a pochi chilometri da me, non posso che approfittare dell’occasione e mettermi in coda per farmi autografare una copia del suo nuovo libro.
E invece no, faccio di tutto per trovare impedimenti che non mi permettano di incontrarlo: appuntamenti, incombenze da mamma…scuse.
La verità è che il mio istinto mi istiga a raggiungere la libreria dove è previsto il “firma-copie”, porgere il libro da autografare, e contemporaneamente offrire in dono una copia del mio romanzo, la mia prima creatura, che avrei tanto piacere che uno scrittore vero, e da me stimato, leggesse. L’istinto dicevamo… che purtroppo non occupa la maggior parte della mia mente, abitata per lo più dall’ingombrante razionalità, che scoraggia il primo elencando giustificazioni, facendo forza sul calcolo delle probabilità che il mio libro venga effettivamente letto, ecc. ecc. Ancora una volta: scuse.
A liberarmi di tutti questi pretesti in un colpo solo è stata una delle mie figlie, che in tutta autonomia ha riorganizzato il pomeriggio sostituendo la mamma taxi con altri autisti, e lasciandomi totalmente priva di alibi.
E così mi ritrovo, nel pomeriggio di mercoledì, in una nota libreria del centro di Milano, seduta per terra, circondata da una quasi totalità di adolescenti e giovani, ad aspettare che lui arrivi, firmi la mia copia, accetti il mio regalo. Nelle due ore di attesa gusto l’atmosfera intorno a me: chi fa i compiti, chi chiacchiera con l’amica, chi approfitta per cominciare a leggere il libro appena acquistato. Non mancano una manciata di “ragazze cresciutelle” come me, alcune solitarie, altre accompagnatrici delle figlie, altre ancora trascinatrici di timida prole. L’aria che si respira è pulita, pregna di passione autentica; l’arredo poi, scaffali pieni di volumi, novità, classici, non può che dare ai presenti, necessariamente amanti della lettura, una sensazione di benessere.
Arriva. Comincia a firmare con venti minuti di anticipo; bene, mi dico: riuscirò a prendere il treno, a tornare in tempo per l’allieva che mi aspetta per la lezione privata prevista alle sette. La folla, ormai divenuta numerosa, si dispone paziente in attesa: le più giovani arrossiscono, si emozionano alla vista del personaggio famoso, io godo della tranquillità con cui la mia età mi fa vivere questo momento. Arriva il mio turno. Mi sorride, chiede come mi chiamo: lo saluto, gli dico che ho un regalo per lui, gli porgo il mio libro, spero che tra un viaggio e l’altro, in giro per la promozione, abbia il tempo di sfogliarlo. Lo dico con poca speranza, confesso, ma sorrido contenta di aver fatto questo tentativo, e penso a chi, a casa, mi ha aiutato a compierlo questo tentativo. Scambiamo due parole sull’insegnamento, sulla sfida quotidiana che si chiama scuola, saluto, lascio il posto agli altri.
Salendo al piano superiore della libreria guardo meravigliata il serpentone di lettori che, pazienti, aspettano; fuori mi sorprendo ulteriormente, non riuscendo a scorgere dove termini la fila di persone in attesa. Sto per muovermi verso la metropolitana, metto via il prezioso libro autografato, ma prima sfoglio distrattamente la prima pagina e scorgo un’inattesa dedica:
“A Sabrina, collega di sogni, con affetto, Alessandro”. Lo chiudo in fretta, quasi per paura che le parole volino via.
Nonostante le centinaia di persone in coda, le ore di sorrisi, saluti, foto, firme mi ha ascoltata, ha colto, oltre all’attuale condivisione di professione-missione di insegnanti, la sincera comunanza di passione per la parola, per la nostra lingua, per la scrittura.
Chissà se aprirà mai il mio libro, se leggerà la dedica che anche io gli ho riservato:
“A un uomo che riesce ad essere un poeta scrivendo prosa”.
E’ così importante? Chissà, per oggi mi accontento di essere stata chiamata “collega di sogni” da Alessandro D’Avenia.
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Come ti capisco!!!!❤️❤️❤️ E ci ha fatto solo piacere poterti dare una mano😘😘😘😘considera solo tutto quello che tu fai per noi ogni giorno!!
Facciamo proprio una bella squadra.. 🙂
Well now……… I don't want to blow my trumpet about "how to bring up and educate our children" but dear Sabrina you've done an excellent job with your kids.What Miss Murone did is a sign of great admiration and affection.She knew how much you desired to encounter Alessandro D'Avenia and she made your dream come true! Well,there is a lot of truth in the old saying "The apple doesn't fall far from the tree".Best of luck with the new image of your blog ………… it's very inviting and very new!!!!
Well, dear Saubona, what can I say… first of all thank you for following my blog, secondly for your generous words. My encounter was inspiring, but what moved me most was my family's team work to allow me a few hours break.. Best regards and…keep following 🙂