Tutto è cominciato cercando di convincere una delle mie figlie a leggere: una lieve difficoltà, una piccola dose di pigrizia, una mamma testarda che non si arrende all’apparente poco piacere nel leggere.
“…Se leggi tu però….”: questa frase, con cui terminavano tutte le mie sessioni di convincimento, mi ha fatto pensare: in fondo a chi di noi non piaceva, da piccoli, farsi leggere una storia, un racconto, una fiaba; la voce di un adulto raccontava per noi, che eravamo liberi di chiudere gli occhi, immaginare, sognare, rendere reali i personaggi raccontati.
Ecco allora che, dopo aver tentato ogni tipo di edizione con illustrazioni e non, libri pop up, versioni facilitate, persino le vignette dei Peanuts, ho tentato la carta dell’audiolibro: mi ha ringraziato educatamente, “audiolegge” qualche capitolo in più, ma non è ancora stata conquistata. L’esperimento ha tuttavia sortito i suoi effetti su qualcun altro… indovinate? Incoraggiata da un buono sconto mi sono detta: – Proviamo.-
Complice il ginocchio malandato le mie corse sono diventate lunghe camminate veloci, piuttosto noiose quando i chilometri sono percorsi in solitudine, molto più avvincenti in compagnia: ora mi accompagna una voce, e nitida e dettagliata si disegna all’orizzonte un’ambientazione: “L’amica geniale”, di Elena Ferrante, prende forma grazie alla voce di Anna Bonaiuto, il mio sentiero nel parco cittadino diventa improvvisamente il lungomare che si affaccia sul Golfo di Napoli. Non vedo più automobili, non sento più la noia né i pensieri che bussano: vedo volti di bambini all’alba del dopoguerra affacciarsi curiosi e spauriti alla vita, ascolto le grida e le urla di genitori che chiamano i figli in cortile, quando ancora si giocava tutti in cortile. Cammino, mentre con la mente mi fermo nel tempo e nel luogo che la voce mi sta narrando. Torno a casa stanca e soddisfatta due volte: per l’esercizio fisico, e per un’altra storia “audioletta”, da riascoltare, da raccontare. Forse mia figlia ha ragione, ascoltando si sogna di più…
5 Mi piace Ecco allora che, dopo aver tentato ogni tipo di edizione con illustrazioni e non, libri pop up, versioni facilitate, persino le vignette dei Peanuts, ho tentato la carta dell’audiolibro: mi ha ringraziato educatamente, “audiolegge” qualche capitolo in più, ma non è ancora stata conquistata. L’esperimento ha tuttavia sortito i suoi effetti su qualcun altro… indovinate? Incoraggiata da un buono sconto mi sono detta: – Proviamo.-
Complice il ginocchio malandato le mie corse sono diventate lunghe camminate veloci, piuttosto noiose quando i chilometri sono percorsi in solitudine, molto più avvincenti in compagnia: ora mi accompagna una voce, e nitida e dettagliata si disegna all’orizzonte un’ambientazione: “L’amica geniale”, di Elena Ferrante, prende forma grazie alla voce di Anna Bonaiuto, il mio sentiero nel parco cittadino diventa improvvisamente il lungomare che si affaccia sul Golfo di Napoli. Non vedo più automobili, non sento più la noia né i pensieri che bussano: vedo volti di bambini all’alba del dopoguerra affacciarsi curiosi e spauriti alla vita, ascolto le grida e le urla di genitori che chiamano i figli in cortile, quando ancora si giocava tutti in cortile. Cammino, mentre con la mente mi fermo nel tempo e nel luogo che la voce mi sta narrando. Torno a casa stanca e soddisfatta due volte: per l’esercizio fisico, e per un’altra storia “audioletta”, da riascoltare, da raccontare. Forse mia figlia ha ragione, ascoltando si sogna di più…
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