Domenica di luglio: la spiaggia è affollata, era
inevitabile. Ho goduto la vista degli ombrelloni chiusi e dei lettini vuoti
per qualche giorno, oggi soccombo alla sfilata di umanità di vario genere e
dello sfoggio degli stili più disparati.
inevitabile. Ho goduto la vista degli ombrelloni chiusi e dei lettini vuoti
per qualche giorno, oggi soccombo alla sfilata di umanità di vario genere e
dello sfoggio degli stili più disparati.
La musica dei vicini, gli annunci dello stabilimento di cui sono ospite
non mi permettono di concentrarmi nella lettura, così abbandono il mio libro e
guardo il mare… e tutto quello che gli passa davanti.
non mi permettono di concentrarmi nella lettura, così abbandono il mio libro e
guardo il mare… e tutto quello che gli passa davanti.
La confusione mi rende intollerante e così mi decido a
stilare la classifica di ciò che mi innervosisce di più:
stilare la classifica di ciò che mi innervosisce di più:
Al decimo posto l’installazione dell’ombrellone del vicino
nella spiaggia libera: anni fa, quando qui c’era solo macchia mediterranea, si
usciva di buon’ora per guadagnare la postazione migliore: una volta trovata, si
piantava l’ombrellone, si depositava la borsa frigo, e si godeva
la vista e la solitudine.. fino a quando qualcuno arrivava e da lontano puntava, nonostante la vasta distesa di sabbia,
il metro quadrato adiacente al nostro, dove avrebbe compiuto le stesse
operazioni, e ci avrebbe fatto, nostro malgrado, compagnia.
nella spiaggia libera: anni fa, quando qui c’era solo macchia mediterranea, si
usciva di buon’ora per guadagnare la postazione migliore: una volta trovata, si
piantava l’ombrellone, si depositava la borsa frigo, e si godeva
la vista e la solitudine.. fino a quando qualcuno arrivava e da lontano puntava, nonostante la vasta distesa di sabbia,
il metro quadrato adiacente al nostro, dove avrebbe compiuto le stesse
operazioni, e ci avrebbe fatto, nostro malgrado, compagnia.
Al nono posto la distanza, che non rispecchia la mia aspettativa di spazio prossemico , dell’ombrellone accanto al mio ora che lo stabilimento esiste: se mi distraggo
un attimo e mi volto a destra invece che a sinistra, mi scopro a
chiacchierare, invece che con mia madre, con una simpatica vecchietta vicina di
lettino, che dopo aver ascoltato dieci minuti di confessione interviene con saggi consigli,
svegliandomi dal torpore e rendendomi noto l’errore.
un attimo e mi volto a destra invece che a sinistra, mi scopro a
chiacchierare, invece che con mia madre, con una simpatica vecchietta vicina di
lettino, che dopo aver ascoltato dieci minuti di confessione interviene con saggi consigli,
svegliandomi dal torpore e rendendomi noto l’errore.
All’ottavo posto i bambini che mangiano ininterrottamente
gelati e sono magri come alici; mi sfrecciano davanti esibendo ogni due ore un
gusto diverso di magnum o una versione più enorme di cornetto, e la loro taglia
resta sempre uguale! Perché loro sì e io no?
gelati e sono magri come alici; mi sfrecciano davanti esibendo ogni due ore un
gusto diverso di magnum o una versione più enorme di cornetto, e la loro taglia
resta sempre uguale! Perché loro sì e io no?
Al settimo posto:gli indomabili giocatori di calcio in riva
al mare. Nella migliore delle ipotesi mi riservano una testa piena di sabbia,
nella peggiore un occhio nero per un tiro poco mirato.
al mare. Nella migliore delle ipotesi mi riservano una testa piena di sabbia,
nella peggiore un occhio nero per un tiro poco mirato.
Al sesto posto i bagnini che dovrebbero mantenere il
divieto di gioco della palla in riva al mare e che invece alle 19, quando la
maggior parte dei bagnanti è andato via, si uniscono ai calciatori di cui al
punto sette, e si esibiscono in goleade mentre io, che ho lasciato che i
bagnanti andassero tutti a casa per restare in spiaggia tranquilla e guardare
il mare, mi ritrovo mio magrado a fare
l’arbitro!
divieto di gioco della palla in riva al mare e che invece alle 19, quando la
maggior parte dei bagnanti è andato via, si uniscono ai calciatori di cui al
punto sette, e si esibiscono in goleade mentre io, che ho lasciato che i
bagnanti andassero tutti a casa per restare in spiaggia tranquilla e guardare
il mare, mi ritrovo mio magrado a fare
l’arbitro!
Al quinto posto i venditori ambulanti che mi vendono un
pareo a sette euro, mi fanno sentire in colpa per una notte intera, per non
aver dato loro anche i restanti tre richiesti, che avrebbero potuto sfamare per
mesi la loro famiglia lontana, e il giorno dopo ne vendono uno uguale a mia
zia, a cinque euro, scontando anche il senso di colpa.
pareo a sette euro, mi fanno sentire in colpa per una notte intera, per non
aver dato loro anche i restanti tre richiesti, che avrebbero potuto sfamare per
mesi la loro famiglia lontana, e il giorno dopo ne vendono uno uguale a mia
zia, a cinque euro, scontando anche il senso di colpa.
Al quarto posto la nuvoletta dispettosa, che se ne sta in un angolino del cielo azzurro per tutto il pomeriggio, per poi correre a oscurare il sole e provocare un brusco calo di temperatura nell’istante in cui io, notoriamente freddolosa, dopo ore di ripensamenti, mi sono fatta strada tra canotti, braccioli e materassini, ho guadagnato l’ingresso in mare, e soddisfatta ne sto uscendo.
Al terzo posto: la sabbia nelle mutande. Coraggio,
ammettiamolo, se quest’espressione è solitamente sinonimo di una compagnia non
proprio gradita, di un individuo non proprio amabile, ci sarà un motivo, la
sabbia nelle mutande è davvero fastidiosa!
ammettiamolo, se quest’espressione è solitamente sinonimo di una compagnia non
proprio gradita, di un individuo non proprio amabile, ci sarà un motivo, la
sabbia nelle mutande è davvero fastidiosa!
Al secondo posto suoni di campane, di clacson, fischi, ritornelli di ultime hit, schitarrate, insomma tutta la tipologia possibile di suonerie, mai silenziate, di telefonini che squillano ininterrottamente, e sempre quando il legittimo proprietario è a largo, a pesca di telline.
Al primo posto: vince con ampio distacco l’etichetta
indisciplinata del costume da bagno. Ditemi voi se questo è un problema
solo mio: ho già abbastanza problemi a casa, quando mi sbarazzo dell’enciclopedia
di solito cucita in ogni maglioncino o vestito o camicetta, per poi ritrovarmi smarrita e confusa al momento di decidere il lavaggio adeguato; ma quando si tratta di costumi da bagno è proprio necessario applicare, nel punto più
estremo dello slip, un’etichetta lunga quanto lo scontrino di Benetton il
primo giorno di saldi? E’ necessario essere edotti su tutte le regole di
lavaggio prima di entrare in mare? Sono forse istruzioni su dove immergersi con
quel tipo di costume? Non so: 100% licra, nuotare solo con nuotatori con colori
simili, non centrifugare negli scivoli d’acqua, nuotare separatamente da chi
indossa costumi scuri, asciugare solo distesi al sole…
indisciplinata del costume da bagno. Ditemi voi se questo è un problema
solo mio: ho già abbastanza problemi a casa, quando mi sbarazzo dell’enciclopedia
di solito cucita in ogni maglioncino o vestito o camicetta, per poi ritrovarmi smarrita e confusa al momento di decidere il lavaggio adeguato; ma quando si tratta di costumi da bagno è proprio necessario applicare, nel punto più
estremo dello slip, un’etichetta lunga quanto lo scontrino di Benetton il
primo giorno di saldi? E’ necessario essere edotti su tutte le regole di
lavaggio prima di entrare in mare? Sono forse istruzioni su dove immergersi con
quel tipo di costume? Non so: 100% licra, nuotare solo con nuotatori con colori
simili, non centrifugare negli scivoli d’acqua, nuotare separatamente da chi
indossa costumi scuri, asciugare solo distesi al sole…
Tra l’altro si sa che tutte quelle istruzioni verranno
eliminate prima di indossare il costume, non sarebbe più saggio renderle più
sintetiche (non nel senso del materiale) e cucirle in un punto del costume
dove potranno anche loro godere le vacanze?
eliminate prima di indossare il costume, non sarebbe più saggio renderle più
sintetiche (non nel senso del materiale) e cucirle in un punto del costume
dove potranno anche loro godere le vacanze?
E poi, vogliamo parlare dell’etichetta più piccola, quella
della marca, di solito più refrattaria al taglio, che non ne vuol sapere di
stare al sicuro tra il costume e il nostro corpo ed esce in continuazione
rendendo anche l’indumento più chic, diciamo così… comico? Cammini cercando di
darti un tono e qualcuno della tua famiglia ti tocca il didietro per rimettere
in gabbia il colorato e selvaggio marchio.
della marca, di solito più refrattaria al taglio, che non ne vuol sapere di
stare al sicuro tra il costume e il nostro corpo ed esce in continuazione
rendendo anche l’indumento più chic, diciamo così… comico? Cammini cercando di
darti un tono e qualcuno della tua famiglia ti tocca il didietro per rimettere
in gabbia il colorato e selvaggio marchio.
Oggi però una piccola rivincita la malefica etichetta me
l’ha regalata. Ero sdraiata a guardare la gente in spiaggia quando è apparsa
una visione: una gran bella donna, giovane, atletica, abbronzata. Le mancava il
salvagente di Baywatch e avremmo pensato di essere sul set della famosa serie tv;
mi è passata leggiadramente davanti, mi ha superata sfoggiando un lato B da
applauso anche da parte del sesso femminile, quando l’ho vista: prima timidamente, poi
spavalda la targhetta rossa di una nota casa di intimo e costumi da bagno ha
fatto capolino dallo slip e ha reso la dea un normalissimo essere umano!!!
l’ha regalata. Ero sdraiata a guardare la gente in spiaggia quando è apparsa
una visione: una gran bella donna, giovane, atletica, abbronzata. Le mancava il
salvagente di Baywatch e avremmo pensato di essere sul set della famosa serie tv;
mi è passata leggiadramente davanti, mi ha superata sfoggiando un lato B da
applauso anche da parte del sesso femminile, quando l’ho vista: prima timidamente, poi
spavalda la targhetta rossa di una nota casa di intimo e costumi da bagno ha
fatto capolino dallo slip e ha reso la dea un normalissimo essere umano!!!
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