Qualche giorno fa mi sono imbattuta in una storia fantastica. E’ stata scritta da Francesco, di nove anni, ed ha proprio tutti gli ingredienti di un racconto di fantasia: tesori, trasformazioni, animali parlanti, e un inedito Elamosauro.
In realtà ciò che è davvero fantastico è che un ragazzino di nove anni si diverta a scrivere, inventare, sfoggiando notevole proprietà di linguaggio: aggettivi inusuali, coniugazioni corrette, proposizioni subordinate.
Ma ciò che mi ha davvero colpito è come questo “giovane scrittore” riesca, senza perdere il filo della narrazione, a inserire qua e là vere e proprie perle di saggezza.
Ecco allora che la “creatura” Batch rassicura l’animale parlante Molon, “dicendogli che l’importante non è come appari ma come sei”, e che “è meraviglioso essere diversi perché si può dare risalto alle proprie qualità.”
E infine il protagonista scoprirà che il misterioso tesoro non è altro che “..la gigantesca amicizia con Molon.”
Nonostante i messaggi vuoti e superficiali che ci bombardano attraverso ogni canale di comunicazione, Francesco riesce a individuare i valori importanti, a farli propri, e non contento prova anche a trasmetterli ai suoi lettori.
Leggere queste righe conferma che i nostri piccoli nativi digitali non hanno perso la voglia di leggere, scrivere, e soprattutto di pensare. Forse è il mondo circostante che li sottovaluta, e invece di screditarli etichettandoli come apatici e svogliati, dovrebbe incoraggiarli a sviluppare le proprie potenzialità.
Francesco ha talento, ma scommetto che ha accanto genitori che lo sostengono, insegnanti che lo stimolano, adulti che per primi si sforzano, nonostante la frenesia quotidiana, di coltivare interessi, mantenersi curiosi, e di condividere esperienze con i piccoli, siano essi figli, allievi o alunni.
Sono certa che i nostri ragazzi abbiano in nuce talenti straordinari che resteranno inespressi se, nell’età in cui le capacità vanno trasformate in competenze, non troveranno, nella rete prossima di relazioni, nessuno a sostenerli e gratificarli.
I nostri futuri adulti possono stupirci, se li incoraggiamo a farlo.
Francesco, comincia a farmi un autografo… non si sa mai!
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